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LONTANO DA QUI

LONTANO DA QUI, REGIA DI SARA COLANGELO

Questo film costituisce un vero gioiellino che guarda alla società materialista di oggi con spirito critico. Una maestra della scuola materna insoddisfatta dei suoi due figli che vivono lontani da se stessi, scialbi, indifferenti a tutto e poco curiosi, entra in contatto con un bambino che pur non potendo scrivere per l’età ogni tanto inventa una poesia che si scopre essere di grande qualità artistica, quasi impossibile per un bambino di 5 anni. La maestra trascrive queste poesie e in un corso serale di linguaggio poetico che frequenta, dice che sono sue destando l’ammirazione di un poeta che gestisce il corso e copre di attenzioni il bambino che considera un genio, ma la sua ammirazione la spinge oltre contattando il genitore che è però favorevole ad una educazione convenzionale. Intanto al corso serale continua a recitarle come se fossero sue però ad un certo punto di fronte ad un reading poetico cambia idea e vuole che sia il bambino a partecipare contrastando il disposto del genitore che lo voleva impegnato in una attività sportiva, lei lo porta al reading dove tra altri poeti adulti riscuote molto successo e infine lo rapisce e scappa in un albergo sul lago, ma il bambino non ci sta capisce che c’è qualcosa che non va e telefona alla polizia. Il film si conclude quando a lui gli scappa una poesia ma non c’è nessuno che lo ascolta. Il bambino aveva intuito che c’era qualcosa che non funzionava, voleva si stare con la maestra però lei esagerava, e noi capiamo che aveva bisogno di uscire dalla mediocrità della sua vita e temeva che lo stesso bambino circondato da un ambiente sbagliato avrebbe perso ben presto la sua ispirazione per essere fagogitato dentro agli orribili schemi della società odierna, ma questo

non poteva giustificare il fatto di isolare dal mondo il piccolo poeta per difenderlo dalle insidie che avrebbe incontrato crescendo.