logo

Blog

1 – DAI GIORNALI – NOTIZIE SUL CINEMA

23 Agosto 2014

Vediamo delle notizie sul cinema, questioni di interesse diffuso: “Smartphone e pc l’ultima beffa” è il titolo di un art. su LA REPUBBLICA a cura di Valentina Corte.

E qui si registra una forte protesta diffusa perché la gente non vuole pagare l’equo compenso, cioè una maggiorazione di 5 euro suoi prezzi dei tablet e 9 euro su una chiavetta, entrambi vengono pagate dai consumatori per ripianare il buco Siae e oltre a Tablet, Smartphone, Chiavette Usb anche Hard Disk, lettori MP3 insomma su tutti i supporti dove possono essere riprodotti brani musicali o film piratati, ed è una tassa che pagherà chiunque detenga questi strumenti senza andare a vedere se la gente scaricherà illegalmente cinema e musica ingenerando nei consumatori una rabbia che li stimolerà a farlo ancora di più.

Il gettito passa da 63 milioni a 157 milioni mentre l’aggiornamento delle tariffe è triennale. E’ un balzello che crea solo proteste, perché è scandaloso mentre gli stipendi della Siae non sono certo quelli dei normali dipendenti pubblici, la stessa Siae fa convegni in Hotel superlusso, i suoi gettoni di presenza sono i più ambiti dai vari dirigenti pubblici nelle varie commissioni che si occupano di problemi che non riescono mai a risolvere. E’ vero che Internet è un luogo di pirateria, ma è anche vero che l’Associazione degli autori ed editori in questi 10 anni non ha fatto niente, proprio niente per reprimere il mercato illegale e oggi appare sempre più difficile riportare la situazione sotto controllo.

Quindi bisogna abolire assolutamente questo INIQUO COMPENSO mentre la Siae lavori veramente per bonificare la rete.

A proposito di pirateria la GdF oscura “DDL Storage” una complessa organizzazione dedita alla condivisione illecita di contenuti audiovisivi, musicali e multimediali individuando i principali Uploader del più importante cyberlocker .

Quindi sono utilizzati per la condivisione non autorizzata (non avendo i diritti) e vendendo “strumenti” che garantiscono migliori prestazioni riproduttive su internet e quindi una fonte di guadagno illegale, dentro la pirateria si cela un vero e proprio business criminale, proventi illeciti da una parte, danni al comparto audiovisivo dall’altra (parecchi milioni) senza contare l’evasione fiscale, la perdita di lavoro e l’ulteriore perdita per l’erario: peccato che queste cose dovevano essere fatte almeno 5 anni fa perché nel frattempo molti siti legali hanno dovuto chiudere . Sembra un po’ ricordare il vecchio proverbio della stalla chiusa quando i buoi sono scappati.

Passiamo a tutt’altro argomento, IL DOPPIAGGIO E’ SORPASSATO dice l’autorevole ALDO GRASSO su IL FOGLIO. Personalmente non la metterei giù facile perché i doppiatori costituiscono una grande lobby che cercano financo di condizionare la politica di settore affinché non si creino dei limiti distributivi di film Usa. Es: mettere un limite: che su 300 film distribuiti made Usa in un anno, solo 200 possono essere doppiati (che già sono tanti), avrebbe fatto si che il pubblico italiano si riversasse sui ns prodotti perché i sottotitoli sono sempre fastidiosi da leggere (sono più indicati per trasmissioni di intrattenimento come il TALK SHOW di David Letterman.

INFINE parliamo di un articolo su L’UNITA’ (prima che fallisse) di Monica Straniero: E’ BOOM DI ESORDI E CRESCE LA QUOTA MERCATO. I dati presi e riportati sono palesemente errati a dimostrazione che vanno tutti dietro a una “agenzia sbagliata” come le pecore. Si parla di 979 pellicole italiane distribuite nel 2013 che corrisponde almeno a 8 anni di produzione nazione e 453 esordi significa aver distribuito nel 2013 le pellicole degli esordienti degli ultimi 10 anni. Grandi strafalcioni quindi. Poi lo sanno anche alle elementari i bambini, che la crescita della quota di mercato è dovuta alle commedie tipo Zalone, tant’è vero che il 50% dei film italiani non incassa neanche i soldi delle caramelle, ancora una volta il giornalismo si caratterizza per la cattiva informazione e allora perché bisogna finanziarlo pubblicamente?

giancarlo sartoretto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Indietro