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ELETTROSMOG – PIANO DELLE ANTENNE

16 Settembre 2017

A Treviso nelle adiacenze delle mura si fanno notare un sacco di antenne quasi fossero un articolo d’arredo in certi centri commerciali, si chiamano SRB – Stazioni Radio Base e sono Impianti per la telefonia mobile. In inglese BTS (Base Transceiver Station).

La Stazione Radio Base costituisce l’infrastruttura base della telefonia Cellulare comunemente chiamata RIPETITORE ma non “ripete” alcun segnale comune nel caso dei Ponti Radio, ma lo genera e lo trasmette in etere. Quindi questi ripetitori sono radio multicanali a bassa potenza, i telefonini sono invece radio-ricetrasmittenti monocanale, sempre a bassa potenza. Quando uno parla usando un telefonino in realtà parla con un ripetitore, da lì il segnale si trasmette sulle normali linee telefoniche fisse. Dato che si tratta di radio ricetrasmittenti, telefoni e ripetitori emettono radiazioni in RF (Radio Frequenza) ed espongono a tali radiazioni le persone presenti nelle vicinanze. La propagazione di questi segnali a seconda del sistema tecnologico utilizzato avviene in bande di frequenza diverse, comprese tra i 900 e i 2100 MHz. Dei quattro principali gestori operanti sul territorio nazionale, Tim, Vodafone e Wind utilizzano tecnologia GSM (900 mhZ) acronimo di “Groupe special mobile, lo standard 2G (2a generazione) di telefonia mobile cellulare (attualmente il più diffuso nel mondo). C’è anche la tecnologia DCS (1800 MHz) e la tecnologia UMTS (2000 MHz), mentre la Tre usa esclusivamente UMTS (Universal Mobile Telecommunication System) tecnologia più evoluta compatibile con lo standard 3GPP e che utilizza le infrastrutture del GSM.

In alcune zone dei centri urbani, alle SRB di tipo tradizionale si affiancano quelle micro e pico-cellulari, ossia sistemi a corto raggio d’azione che garantiscono la copertura del servizio nelle aree a maggior traffico telefonico (microcelle).

E’ stato il decreto Gasparri (Decreto Legislativo n. 198 del 4/9/2002 a introdurre NORME MENO RESTRITTIVE CON MAGGIORE LIBERTA’ NEL POSIZIONAMENTO DI RIPETITORI PER LA TELEFONIA MOBILE SUL TERRITORIO NAZIONALE.

I Comuni cmq possono definire le aree più idonee all’installazione degli impianti considerando i vincoli ambientali e paesaggistici.

La legge fissa 70 metri la distanza minima dei ripetitori dalle abitazioni e l’ARPA- l’ Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ogni Regione la chiama in maniera diversa) a dare l’ok al posizionamento.

Non si sa l’effetto di queste antenne sui malati, bambini ed anziani per cui vale il principio di cautela nelle vicinanze di ospedali, scuole ed asili.

L’Amministrazione Comunale può richiedere la rimozione ovvero la disattivazione dell’impianto qualora questo non abbia rispettato il progetto costruttivo, ovvero per effetto del superamento dei limiti delle emissioni tollerabili.

Quali sono i compiti dell’Amministrazione Comunale?

Il Comune ha compiti di pianificazione, autorizzativi e di controllo e redige un Piano Annuale della Telefonia Mobile approvato entro dicembre di ogni anno precedente, i quattro principali gestori sono anche titolari di concessione ministeriale, mentre gli “areali” sono le zone all’interno delle quali gli stessi ricercano un luogo dove installare gli impianti valutando di preferenza siti di proprietà comunale. Il comune può coinvolgere i quartieri o una qualche associazione di cittadini per il consenso autorizzativo, mentre la legge n. 36/2001 determina i limiti di esposizione.

Chi abita vicino a una SRB si deve preoccupare per la sua salute?

Finora non sono stati evidenziati effetti sulla salute collegabili alla vicinanza a questi impianti, non ci sono prove evidenti, non è stato neppure documentato che esista una maggiore sensibilità di alcune persone ai CEM (Campi ElettroMagnetici) delle SRB, però l’uso del telefono cellulare comporta un’esposizione molto più intensa rispetto all’antenna e quindi sono stati stabiliti a livello internazionale dei limiti cautelativi di esposizione alle radiofrequenze prodotte dalle SRB e a titolo precauzionale viene consigliato un uso prudente del cellulare al di sotto dei 16 anni.

La somma degli effetti con gli impianti vicini può creare una esposizione pericolosa?

L’agenzia Regionale può fare una simulazione del campo elettromagnetico prodotto da tutte le stazioni presenti nella zona circostante ipotizzando che tutti gli impianti possano funzionare contemporaneamente. Se i limiti vengono superati il Comune dovrà rivedere il piano negando le autorizzazioni per nuovi impianti. Chiunque può chiedere informazioni sia al Comune che all’Arpav.

Di SRB in tutto il Veneto ce ne sono almeno 5000 ad occhio scorrendo la Tabella con l’elenco degli impianti attivi divisi per comune (Fonte ARPAV – Aprile 2007).

Ma chi controlla che tutta questa rete di antenne non sia nociva alla salute, forse uno può chiedersi che questa grande quantità di antenne è dovuta al fatto che siamo in pianura?

L’Arpav – Dipartimento Prov.le di Treviso di via Santa Barbara, afferma che i limiti nella zona vengono rispettati e che se c’è un nuovo progetto di edificazione di una antenna l’autorizzazione viene data solo dopo rigorosi controlli sia da parte dell’Arpav che da parte del Comune. Ma il Comune a volte è in conflitto di interessi visto che molti terreni su cui si creano le antenne sono di sua proprietà e quindi ci lucra sopra.

Ritornando ai limiti di esposizione tutta la materia viene disciplinata dalla Legge 36 del 22/2/2001, in qui si parla anche di valori di attenzione e di obiettivi di qualità. I valori italiani sono a 6 V/m, e secondo la Comunità Scientifica l’esposizione ai campi elettromagnetici (Cem) delle SRB non comporta rischi per la salute (così almeno dice) il controllo principale cmq è affidato all’Arpav: ci dobbiamo fidare?

Secondo noi il Comune dovrebbe rendere pubblico (se c’è) un Piano di dislocazione delle antenne, che tipo di accordo ha portato a termine con quale compagnia in che luogo per quanto tempo, che importo, questo per rendere trasparente e controllabile da parte dei cittadini.

Nell’Allegato del 2007 ABBIAMO BEN 125 ANTENNE DISLOCATE NEL COMUNE DI TV, attualmente sono tutte attive?

Sarebbe bene avere una risposta rassicurante e pretendere cmq quel famoso piano.

Gian Sart

I dati sono stati presi dall’Arpav Veneto, dal Comune di Firenze, dall’Arpat di Firenze, Movimento 5 Stelle San Giuseppe Vesuviano.

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