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PAPALE PAPALE

13 Dicembre 2015

Ieri sera il gruppo Cinema in Movimento si è incontrato al meetup di via degli acciaioli, 13.

L’incontro è stato interessante, pieno di idee che è senz’altro un punto di partenza per chi vuole parlare di cinema, di fare cinema, in un contesto difficile come è la situazione italiana dove il 50 % dei film è invisibile.

Abbiamo parlato di tante cose, del progetto di Roma capitale europea dell’audiovisivo, ma anche del problema  della distribuzione del cinema indipendente.

Ritengo da un parte che tutto il progetto di Marco Bartoccioni che riguarda appunto Roma capitale Europea del Cinema sia importante e da promuovere all’interno del TAVOLO CULTURA per il programma elettorale del M5S per le prossime elezioni del Comune di Roma e che invece le altre problematiche emerse come il problema delle quote e della programmazione obbligatoria insieme ad un circuito delle sale cinematografiche gestite anche dalle Film Commission come promuovevano Massimo Spano, Alessandro Verdecchi e Veronica Bilbao La Vieja, riguardino più una problematica nazionale da aggiungere ai punti precedenti da noi formulati a seguito di discussione corale, da inviare ai nostri rappresentanti in seno al parlamento perché possano emendare proficuamente il disegno di legge Di Giorgi sul cinema o presentarne uno alternativo  che risponda alle esigenze di quel cinema che ha difficoltà strutturali.

Sul più bello abbiamo parlato di un regista molto indipendente e di un film del “cazzo”, mi riferisco a Gionata Zarantonello che qualche hanno fa fece un film tutto incentrato sul pene maschile dal titolo UNCUT – MEMBER ONLY .

Secondo me si tratta finalmente di superare le due politiche che fino adesso hanno riguardato il Cinema:

  1. a) da una parte le politiche assistenziali fatte dal Pd come quelle di Veltroni in cui lavoravano solo gli amici degli amici come “filosofia politica del cazzo” e che ha determinato solo vantaggi per pochi;
  2. b) dall’altra perfettamente speculare, quella neoliberista in cui per fare soldi si fanno film di pancia e di flatulenze varie, inneggiando al “cazzo” come espressione virile.

Infine, come inizio, ci siamo noi che vogliamo dare voce a chiunque abbia un’idea senza veder di che area politica è, nessuno escluso, ma mentre per la Rai NESSUNO ESCLUSO è solo uno slogan di copertura per farsi i “cazzi propri”, per noi invece è l’essenza stessa di fare cinema .

Giancarlo Sartoretto

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