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5 – PRONTI, VIA, INTERVISTA! (cortometraggio)

22 Giugno 2014

Ci troviamo in un festival locale di cortometraggi sponsorizzato dal comune di Racalbuto. Vicino al Cinema Aurora fuori in strada, il direttore artistico ripreso da una telecamera rilascia un’intervista: “le parole possono in parte sterilizzare le immagini, mentre sono possibili immagini senza parole (vedi documentari) non sono possibili parole senza immagini (fuori campo in uno spazio vuoto bianco).”

Soddisfatto di questo primo intervento, il d.a. cammina per la strada, quasi volesse fermare la gente: “Vediamo un po’ cosa ci dice un cinefilo? L’ho visto guardare i corti del festival.” – che cazzo vuoi! E’ la risposta un po’ contrariata del tipo che prosegue in fretta nel suo cammino.

– Quello più che un cinefilo sembrava un cianofilo arrabbiato, che se sarà preso boh!

Allora ecco il prossimo cortometraggio che vedremo: un po’ scabroso, una violenza su una donna in un cesso pubblico con rumori di porte che si aprono e si chiudono mentre l’inquadratura rimane ferma su un quadrato bianco.

La violenza viene consumata tra voci scandalizzate che vanno avanti e indietro nel cesso e infine compare la voce della polizia: per un attimo un manganello riempie l’inquadratura che segue un viso di profilo che sembra scappare.

Il titolo del corto si chiama:

PAROLE SU FONDO PIATTO CON MENU’ DI VOCI di Tony Campanacci, un tipo tosto che non demorde e continua a fare cinema sperimentale, nonostante il tempo – che oggi come oggi è pittosto contrario, ma Campanacci ha un suo stile e una sua coerenza formale, questo ci sentiamo di dirlo visto che lo conosciamo da un sacco di tempo, bene, ora consideriamo come dice lo studioso austriaco Krakauer il film come realtà fisica e ci chiediamo, che reazioni fisiologiche ha indotto la visione di questo film, presso il pubblico? Ci appressiamo all’uscita del cinema perché il film – a quanto mi dicono – si è appena concluso:

El m’ha fat cagher!

Lei non è di Racalbuto?

Mi trovavo qui in vacanza.

E il suo giudizio è piuttosto netto!

Netto? Non ho capito niente, tempo perso, vado subito a fare un giro in macchina…

Grazie, magari se lo rivede lo capisce

Ma ve a cagher anca lu…

Vediamo un attimo questo signore dal bel pizzo…

Non parli cosi’ che siamo in Sicilia, …secondo me le poltrone del cinema dovrebbero essere installate di un SENSOMETRO che misura le emozioni del pubblico;

Si, una specie di contenitore di tutte le reazioni fisiologiche possibili…interessante

Bene, entriamo a vedere questo corto, che viene proiettato di nuovo. Il d.a. molla il microfono e entra nella sala buia.

Su fondo bianco si sentono queste parole:

che mi dici figlio di puttana.

Provaci ancora e pomperò tanta di quell’acqua sul tuo culo da farlo diventare una cascata di merda.

Ei voi….chi ha chiuso la porta.

Uhm…che bello sto culo, e che tette…

Abbi pietà di me…no, no…

Il cloroformio sta agendo, che scopata ragazzi e che pelle!

Hai visto sti mascalzoni.

Robe dell’altro mondo.

Andiamo via.

Ehi, le vostre porcherie andate a farle in un altro posto….dico a voi, io non ho paura di nessuno, anche se la porta è chiusa si sente tutto, vergognatevi!

Uhmmm.

Polizia! Aprite questa porta.

Saranno un po’ cazzi nostri…dico.

Aiuto per favore, aiutatemi (con voce esile) mi sta vio….(scroscio improvviso d’acqua).

Zitta stronza, c’hai un culo che si sta esprimendo da favola…(porta sfondata, grida, rumori)

Esci fuori con le mani in alto, ma che accidenti…ehi fermalo!

Si vede una testa di profilo che passa davanti alla Mdp e un manganello che dall’alto al basso colpisce violentemente alla testa, un braccio proteso e tutto finisce a rallentatore, diventando poi sfocato e un rumore di cinepresa che cade. (Crash). Silenzio, la sala si illumina, la gente si guarda stranita, qualcuno sbadigliando…

un applauso appena accennato

Un gruppo di persone si avvicina verso Campanacci cn fare polemico, a un certo punto manca la luce, è buio fitto in sala, si sentono rumori di corpi contundenti, la tenda è chiusa e non si vede niente.
sogg n. 11
giancarlo sartoretto

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