NOI E GLI ALTRI/2

Vediamo un po’ l’associazione dei Giovani Produttori Indipendenti di Martha Capello che ha subito anche una scissione al suo interno, alcuni punti di un post che è stato condiviso  in questo gruppo qualche tempo fa:

1) Chi viene considerato produttore indipendente per la legge? La reale definizione di Produzione Indipendente: Non si può considerare Indipendente un’azienda / produzione che generi oltre il 60% del proprio volume d’affari per conto di un singolo committente o Broadcaster, (sia esso pubblico o privato – Rai Cinema, Sky, Rai Fiction etc…).  Questo criterio, adottato in molti regolamenti e decreti attuativi, secondo l’Associazione dei Giovani Produttori,  crea una notevole distorsione di mercato e impedisce un vero e proprio sviluppo dell’imprenditorialità tra le produzioni italiane. Questo riportato in neretto lo dice Martha Capello, io aggiungerei che con questo criterio del 60 % diventano tutti indipendenti anche i più grossi produttori. Eppoi la misura è astratta, diventa anche difficile quantificare il 60% di volume d’affari.

2) Un altro punto è costituito dai giovani come ctg PANDA, questo non mi trova consenziente, invece bisognerebbe fare in maniera che i cortometraggi siano fatti vedere nelle reti Rai, almeno un’ora di trasmissione giornaliera e che quindi abbiano un minimo di mercato.

3) Un errore che fa questa associazione è considerare il Cinema come un settore industriale di fronte a + del 50% di produzione che non ha i criteri della “costanza produttiva” e che mette in crisi anche il principio del business plan;

4) Siamo invece d’accordo sull’abolizione del reference system;

5) I distretti industriali mi sembrano strutture abbastanza astratte e quindi burocratiche con stipendi che assorbono magari tutto il budget, come in certe film commission che non funzionano dando la possibilità a tanti funzionari inetti di girare il mondo a gratis;

6) Non un cenno a RAI SERVIZIO PUBBLICO che secondo noi dovrebbe istituire on line un registro dei diritti acquistati e le società beneficiarie, un rendiconto dei film finanziati, quanto è stato speso per ogni anno, quanti dei progetti finanziati sono diventati film, i diritti di antenna le cooproduzioni gli acquisti anche di film di microimprese e piccole imprese, e tutto questo è importante per la trasparenza. Tutte informazioni che il Sen Airola chiedeva in Commissione di Vigilanza. E’ significativo che questi punti sulla Rai non compaiono nell’Associazione dei Giovani Produttori , punti che sono fondamentali per facilitare l’attività di quelli che stanno iniziando e quindi anche i giovani (non raccomandati).

7) Positivo il coordinamento tra MIbact e Film Commissioni per adottare gli stessi moduli e le stesse procedure allo scopo di  facilitare le domande senza perdersi nei meandri della burocrazia;

8) Per quanto riguarda invece il Tax Credit bisognerebbe portarlo fino all’80% per film difficili anche da un puto di vista distributivo.

Quindi anche questa Associazione “Capello – Marzotto” dimentica o omette colpevolmente punti troppo importanti, altri sono di difficile realizzazione e piuttosto astratti, su qualcuno invece siamo d’accordo senza contare che quando si mettono dei vincoli o dei controlli bisogna avere la capacità poi di imporre un comportamento pubblico che il più delle volte viene disatteso rendendo inefficaci moltissimi provvedimenti che finiscono quindi dentro ad un buco vuoto della burocrazia.

Sartonet 15