Il target è il pubblico che normalmente va al cinema, è risaputo che il 50% di popolazione non entra mai in una sala cinematografica e si accontenta di altri strumenti di diffusione come le fiction tv, dvd (acquisto e noleggio) e ultimamente internet con una alta percentuale di film piratati.

Poi c’è un pubblico infantile che traina i genitori per il cinema di animazione e quello giovanile per i film d’azione soprattutto, ovvero quasi esclusivamente, americani: film ad alto budget,  molto spettacolari, poi c’è la fascia del pubblico di nicchia che vede soprattutto film europei particolari, quelli dei festival grandi e piccoli che ci sono in Italia ma anche nel resto del mondo.

La fascia principale di consumo si situa tra un pubblico di varie generazioni che privilegia la commedia italiana piu’ o meno leggera e i grandi film Usa ed europei d’autore, che molto spesso provengono dai principali festival mondiali (Venezia, Cannes, Berlino) e si avvale delle migliori distribuzioni che operano nel nostro mercato, distribuzioni che generano confezioni filmiche di grande attenzione mediatica.

Ultimamente si è verificata una flessione nella vendita dei Dvd, però a compensazione si è inserito anche il mercato del 3D con prezzi più alti del biglietto normale, mentre la preferenza verso il prodotto italiano che in certi periodi riesce a  conquistare il 30 per cento del mercato riguarda quasi esclusivamente le commedie nelle varie gradazioni, che stanno diventando un traino per la produzione italiana, mentre è in calo il cinema d’autore che si avvale dei soliti dieci autori da ormai tanti anni.

Quindi la situazione è abbastanza statica e prevedibile,  il pubblico risponde puntualmente a delle sollecitazioni programmate e non ci sono + sorprese, soprattutto se la confezione è forte.

E’ una specie di conformismo mercantile dove tutto deve andare come deve andare.

Il cinema di genere italiano è rimasto fermo agli anni 60-70 in cui  poteva essere prodotto a low budget, oggi il cinema di genere è quasi esclusivamente americano ed è costoso.

Ad es. i  film horror italiani non riescono ad incassare cifre significative in quanto non sorretti da importanti distribuzioni come per l’analogo prodotto Usa.

Quindi lo sviluppo verso la produzione italiana è dovuto quasi esclusivamente all’aumento delle commedie nel loro versante sociale e di costume e ai film d’autore come quelli di Sorrentino,  Moretti, Garrone, e da cinquant’anni Bellocchio e noi prevediamo che ci sia una crescita a sommatoria zero perché il pubblico sempre più spesso preferisce il salotto alla sala.

Bisogna quindi puntare su un prodotto ben confezionato e ben distribuito in cui la strategia di marketing e vendita viene affidata ad esperti di settore e  ormai collaudata da altri prodotti simili che hanno ottenuto successo di pubblico.

Infine bisogna dire che il cinema indipendente incassa ancora troppo poco per poter investire dei soldi su progetti originali e quando si spenda meno di 100.000 euro non si riesce a trovare una distribuzione decente, è il caso di dire che uno su 10 ce la fa, è troppo poco…e gli altri nove stanno a cantare la canzone di Gianni Morandi, che è ancora peggio.

Sartonet 15