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CRITICA…. DELLA RAGION CINEMATOGRAFICA

15 Febbraio 2016

In sostanza ci dice la BRAI non si possono toccare gli interessi delle multinazionali della Comunicazione e delle Televisioni e con i soldi dei cittadini invece di finanziare la cultura finanziamo le imprese.

Ecco i punti allarmanti secondo la responsabile Cinema del PRC:

1- la legge equipara sotto tutti gli aspetti l’opera cinematografica a quella audiovisiva (e qui secondo me ci puo’ anche stare, soprattutto vista anche la recente e costosa tecnologia della distribuzione e visto che ormai la pellicola è superata) però la cosa inquietante sono i VIDEOGIOCHI.

Se pensiamo che il cinema spettacolare Usa si sta ispirando ai videogiochi?!?!?!

2- Il Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo sarà solo ministeriale, togliendo quindi tutti i rappresentanti delle varie categorie, praticamente la politica cinematografica sarà solo burocratica e di controllo politico (come l’associazione di Martha Capello). Questo lo dico io.

3- Lo Stato contribuisce secondo Franceschini, non tanto a promuovere la CULTURA ITALIANA NEL MONDO con ricadute sul turismo, bensì per l’evoluzione delle tecnologie e dei mercati nazionali ed internazionali: la cultura si mangia come i pomodori (non con cui si mangia) afferma la Brai. E’ come dire:”lo Stato finanzia gli 0spedali pubblici per aiutarli a trasformarsi in cliniche private”.

Questa è la filosofia del disegno di legge Franceschini (senza contare secondo me che il cinema Usa ha un potere finanziario mondiale e l’Italia è un piccolo Paese, che assomiglia a un mercato rionale, può fare solo il solletico.

4- Il capitolo Finanziamenti è ancora + doloroso: l’85% del fondo è destinato al TAX CREDIT e ai finanziamenti automatici CHE SALVAGUARDANO I SOLITI NOTI.

I contributi automatici verranno dati all’impresa in relazione alle opere cinematografiche e audiovisive precedenti (leggermente attenuato) perché tra i criteri è previsto l’aver vinto a Venezia e a Cannes e non al Festival del Cinema Indipendente di Foggia.

Poi ci saranno dei decreti (altri) attuativi: si arriverà al punto che un film-maker pagherà per essere preso in una grande rassegna cinematografica perché farà punteggio e curriculum.

Quindi sopravviveranno i produttori di film commerciali e chiuderanno tutte le imprese indipendenti che tentano di produrre film di qualità.

E ci ricorda la cara Stefani che la “TERRA TREMA” di un certo (non si capisce bene  chi è) Lucino, Vischan…Luchino Visoconti, fu  un flop al botteghino…e qualcuno (esaltato) lo considera (per fortuna sono in pochi) uno dei capolavori della storia del cinema mondiale…pensa che coraggio! 
Giancarlo Sartoretto

(continua)

Articoli precedenti:

CINEMA E MEDIA….A FARE UNA LEGGE CHE SE RIMEDIA?
LA CRITICA AI DUE DISEGNI DI LEGGE SUL CINEMA DEL PD
CERCHIAMO DI CAPIRCI COSA VUOLE FARE IL PD con la legge sul cinema
Discussione punti all’attenzione per una LEGGE SUL CINEMA e l’audiovisivo
Primi punti di attenzione per una LEGGE SUL CINEMA

 

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