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STATI GENERALI DEL CINEMA VENETO/2

21 Maggio 2018

Il cinema territoriale sarebbe a low cost con principio glocal, favorire l’aspetto locale come esempio globale, nel convegno tanti non hanno capito questo e hanno stigmatizzato il pericolo della “chiusura” localistica.

Certo il cineturismo puo’ creare degli equivoci come ha detto la professoressa Giulia Lavarone, mentre Italo Candoni della Confindustria ha chiesto di mettere in primo piano: “Cosa ci guadagno?”Quando si desidera coinvolgere le imprese del territorio, alla  domanda: vuoi investire in una sturtup innovativa che può essere l’associazione in partecipazione a un film?

Innanzitutto uno sconto fiscale del 30-40%, e può andare bene a chi ha molto credito fiscale, poi la possibilità di partecipare in questa associazioni n partecipazione, sia a una promozione pubblicitaria che a una vendita estera.

Un prototipo che può valorizzare anche il territorio con una ricaduta positiva di 1 a 3 o 1 a 4 per ogni euro speso, avviene cioè una moltiplicazione dell’economia.

Anche il prof. Panozzo ha ribadito che bisogna pensare a un film come occasione di promozione dell’impresa.

Filippo Nalon membro del Consiglio Superiore del Cinema e dell’Audiovisivo, la commissione più importante di tutto il sistema cinema, ha parlato di esigenze del territorio e dello sviluppo del cinema nelle scuole, ci sono un sacco di soldi messi a disposizione per progetti scolastici, anche perché, diciamocelo per la seconda volta, la produzione cinematografica è troppo “romanocentrica” al punto tale che in certe commedie ci sono allusioni che solo chi è addentro alla lingua e alla cultura romanesca può capire e quindi si rischia la solita colonizzazione.

Quest’anno nel Veneto ci saranno 5 milioni di euro per la Film Commission, fondi Por (finanziamenti europei) e si creerebbe una fondazione, sperando che la stessa non assorba tutto il budget, aggiungo anche che la formazione migliore è quella che si ha partecipando ad un set.

Le Film Commission insieme ai vari fondi regionali dovrebbero accompagnare lo sviluppo del progetto che si deve dispiegare nella sua massima potenzialità appunto nel territorio regionale.

Sulle coproduzioni abbiamo visto un Villi Herman, regista svizzero, piuttosto polemico col ns sistema cinema a proposito delle coproduzioni, bisognerebbe che ci fosse una Agenzia nazionale che si occupasse di questo settore che a volta fa perdere molto tempo alle produzioni, così come un’agenzia dovrebbe occuparsi della vendita alle televisioni estere dei tanti prodotti italiani, mentre chi fa da sé sfrutta solo delle conoscenze personali non sempre decisive e molto lavoro viene vanificato mentre i mercati diventano solo espositivi.

Dicevo che in Veneto come in Italia le piccole imprese indipendenti sono troppo individualiste, ognuno va per conto suo, senza rete, a sbattere continuamente il grugno, non c’è una possibilità di mutuo soccorso e le fregature uno se le prende e se ne sta zitto, invece bisognerebbe cercare di socializzare le forze, creando dei soccorsi finanziari anche nello sviluppo dei progetti: in questo caso uniti si diventa più forti e quindi “parte” di una trattativa.

Gian Sart

1° parte articolo

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