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2 – COMMENTI TEORIA COMUNICAZIONALE

13 Settembre 2013

Dopo l’articolo comparso su IL FATTO QUOTIDIANO sulla teoria comunicazionale a cura di Barbara Collevecchio adesso vediamo i commenti dei lettori

giancarlo sartoretto (a cura di)

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COMMENTI

Ma nella lingua italiana le parole di origine straniera sono invariabili, non usano il plurale né secondo la lingua d’origine, né secondo le “regole” dell’italiano.

Avere questo potere nel web non é così diverso dall’averlo in Tv. La differenza sta, forse, nel numero di persone raggiunte con la Tv (pensiamo agli anziani che non usano internet) e nella passivitá innegabile del telespettatore rispetto all’utente di internet che, almeno in teoria, può intervenire in una discussione, dire la sua, cercare altre informazioni. Credo comunque che proprio questa maggiore possibilitá di essere attivi possa dare l’illusione di poter tenere sotto controllo la rete, mentre non é proprio così: i meccanismi propagandistici sono anche piú sottili e meno evidenti di quelli della Tv. E, se ci pensiamo, dal punto di vista della propaganda, non é che ci siano grandi differenze tra B. e Grillo. Certo sono diversi i contenuti, il target di riferimento e il mezzo utilizzato ma per il resto, fateci caso, molte coincidenze.

No, il web è molto peggio! Infatti almeno in TV ci andavano persone con una certa competenza e quando erano palesemente false o faziose venivano sistematicamente derise (vedi Minzolini o Emilio Fede). Invece nel web è pieno di “signor nessuno” che non riescono a risolvere un’equazione e vogliono spiegare il sistema bancario internazionale, oppure che non sanno nemmeno qual è il 5o canto della Divina Commedia e pretendono di ergersi difensori della cultura.
Il web non sta portando democrazia, nè informazione. Sta portando confusione, sta dando spazio a voci antidemocratiche e fomenta la caccia alle streghe. Rendiamocene conto.

Hobbes 5 ora fa

Mi sembra eccessivo tirare in ballo misteriose tecniche di persuasione occulta, reti di influencer addestrati da un Grande Burattinaio. Le “tecniche” di cui si parla nell’articolo sono una formulazione in “psicologese” di aspetti dell’animo umano che tutti i leader della storia conoscevano benissimo, da Giulio Cesare a Napoleone, da Hitler a Silviuccio nostro. Conoscevano e hanno sfruttato, aggiungerei. Rassegnamoci: l’essere umano è fatto così.

Riot+- 8 ora fa

Già. E comunque il plurale per il tizio lì proprio non esiste; nel video non solo dice: “gli influencer”, “sono influencer”, dice persino: “i social network”. Poi voglio un servizio sui “morbilloncer”, i “rosoliencer” e i “varicellencer”.

P.S.
Questo voleva essere un commento a Giroma.

Blitz 9 ora fa

Chiunque abbia delle convinzioni e parli con qualcuno e’ un “influencer”. Quello che fa venire i brividi e’ apprendere che un individuo (Casaleggio) recluti altre persone e le addestri ad utilizzare tecniche neurologiche con il solo scopo di fornire al proprio cliente pagante (Grillo) un servizio migliore. Non riesco ad immaginare nulla di piu’ lontano dalla purezza e trasparenza tanto sventolata dai grillini

stress57 15 ora fa

Cacchio il nano altro che Casaleggio guarda quanti ne ha fottuti

Se sia diverso non lo so, e in fondo non sono nemmeno tanto interessato,
il punto che vorrei chiarire, fondamentalmente é:
Ma il suo barbiere é lo stesso che aveva De Michelis.
capillum omen dicevano

MABVLOX 15 ora fa

Non c’è dubbio che queste parole pronunciate e scritte in inglese “suonano” diversaMente.

Ma: “Influencer, persuader, opinion leader … escort” … c’erano anche una volta e li chiamavamo con altri nomi, sobillatore, persuasore, promotore … mignotta dal francese mignon graziosa …. rubacuori.

Arianna70 15 ora fa

Se vuoi nascondere MOSTRA.

Danchou 17 ora fa

Se Casaleggio fosse una persona così oscura come spesso viene descritta non credo rilascerebbe informazioni del genere ..

Marco Antoniotti 17 ora fa

ubertus Bigend e la Blue Ant 🙂

Bacco11 17 ora fa

Solo un suggerimento
Che gli influencer abbiano un minimo di cultura riguardo l’argomento trattato, un mimino per non fare continue figure barbine

Gli infuencers in genere devono spargere falsità ed ignoranza. In particolar modo quelli di Casaleggio…Quindi al grillino non importa che l’influencer dica una cosa palesemente infondata purché sia in sintonia con il Verbo del guru…Se qualcuno tenta di aprirgli gli occhi dimostrandogli con i fatti che quella dell’influencers è una balla, quel qualcuno diventa automaticamente un troll agli occhi del grillino che vuole vedere solo quello che lo hanno condizionato a vedere!

Bacco11 18 ora fa

Aggiornamento degli idola di Bacone?

L’influencer ha un posto di rilievo la dove non ci sono idee precise, dove con le parole è in grado di mettere in contraddizione le, forse, certezze che chi ascolta ha. Lo stesso Casaleggio, nel video, spiega come per tipologia di prodotto questo personaggio fa e disfa il prodotto stesso. Contrariamente a quanto ho letto in interventi precedenti, in politica queste figure riescono nel loro intento esclusivamente nei momenti di confusione, di poca chiarezza e nei momenti in cui, quelle che si chiamavano ideologie, non hanno piu’ il valore di indirizzo . Questi ultimi 20-30 anni, sono stati segnati dalla perdita delle dottrine di riferimento e la riconquista delle idee stenta a riprendere il sopravvento. Oggi, a mio parere, una buona campagna pubblicitaria della idea del momento, riesce, o è riuscita, a imporsi proprio grazie a questa nuova ( mica tanto, i piazzisti esistono da una vita) professione

parsiphal 20 ora fa

Gentile Barbara Collevecchio,

Lei dimentica una cosa: nessuna mente è isolata, ma vive in un contesto di altre menti. Difficilmente si prendono le decisioni in perfetta solitudine, com’è dimostrato anche nella più paralizzante indecisione, prima o poi qualcuno pende da una parte, e molti si conformano alla scelta.
Così nel considerare le influenze in rete, omette una parte importante del processo (ed è la caratura di chi davvero influenza le opinioni altrui), che oggi passa per i social media. Quell’apprezzamento dell’amico su una cosa di cui mai ci saremmo sognati d’occuparci, richiama la nostra attenzione e, a meno di non avere un sussulto viscerale, ci viene veicolata e talvolta inoculata anche come semplice dubbio. La direzione presa da una comunità nella quale ci riconosciamo può arrivare, se non subentrano contesti emotivi o conflitti con l’eredità morale di altre figure affettive o di riferimento, a sciogliere la nostra indecisione.
La razionalità è una scelta, si possono fare molte cose per difenderla, specie se si ha la fortuna di poter discutere con altre persone e testare così la logica sottesa e la coerenza strutturale.
Farsi influenzare non è poi così sbagliato: sono sempre idee e pensieri a volte inaspettati sui quali operare valutazioni, ma si può andare oltre, modificarli o cassarli.
Si può fare esperienza di un processo decisionale molto diverso da quello ben descritto da lei se anziché prendere una decisione la si matura, in tempo diurno e notturno, sapendo come la sintesi dell’irrazionale sia insuperabile e l’analisi razionale sia la più affilata, e applicando poi semplicemente una logica temperata nei confronti di merito e di sistema. Certo non si può fare se la scelta dev’essere subitanea, in emergenza si prova davvero la condizione di una psiche isolata e volubile (per questo la gestione delle emergenze si affida a protocolli che forniscano un riferimento per le decisioni), ma non stiamo parlando di questo ed altri casi nei quali tutto ciò che ho scritto è del tutto inapplicabile.
La differenza tra il web e le televisioni, me lo insegnerà certamente lei, è l’approccio verticale delle prime ed orizzontale delle seconde. Certo lei ora vede Grillo come un fenomeno verticale, pazientemente costruito in lunghi anni di provata affidabilità ed autorevolezza: ma se conosce la rete sa come fenomeni più importanti di Grillo si siano sgonfiati improvvisamente dopo aver commesso al più un paio d’errori. La credibilità in rete si costruisce negli…

harry_stack 20 ora fa

Questo post mi piace, almeno dà delle informazioni degne di tal nome, tuttavia è troppo accademico… sembra (e probabilmente è così) che lei abbia semplicemente copiato uno schemino presente sui tanti di libri di testo sulla comunicazione politica… dottoressa sembra che scriva questi post tanto per scriverli piuttosto che mettere passione in ciò che dice…

Beh, se permetti,anche fosse come dici, sarà ben meglio chi ci mette tante informazioni e poca passione rispetto alla maggior parte dei blogger, che ci metteranno anche tanta passione, ma finiscono per produrre post di un’inutilità assoluta tanto sono vuoti.

leggo i blog per la passione che ci mettono, sperando che la condiscano anche con ottime informazioni… se volessi solo informazioni attendibili e (più o meno) oggettive leggerei un libro…

Diversi punti di vista: io affronto libri e blog con mentalità simile. Con la differenza che i libri devono trattare qualche argomento che mi interessa molto per giustificare il tempo che gli si deve dedicare, mentre i tre minuti per un blog li tiro fuori anche per argomenti che non vanno oltre la curiosità.
Ma in entrambi i casi finita la lettura desidero sapere qualcosa di più rispetto a quando l’avevo iniziata.

Il problema è se quel qualcosa in più è falso? Almeno per i libri c’è il controllo della casa editrice, che se pubblica scemenze perde di credibilità

Beh, è fuor di dubbio che si debba stare attentissimi con le informazioni dei blog (più in generale di internet). Tra l’altro proprio qui sul fatto è pieno di blogger che fanno assoluta disinformazione.
Ma anche con i libri hai ben poche certezze: basta ad esempio che conti quanti ne sono stati scritti sui complotti undicisettembrini..
In tutti i casi sta al buon senso del lettore affrontare la lettura con un po’ di intelligenza, se possibile verificare l’attendibilità delle informazioni con altre fonti, nonché le competenze del blogger stesso, ed essere coscienti che meno si sa di un determinato argomento più è difficile valutare la qualità di tali informazioni.
Però i blog hanno un valore aggiunto: i commenti, che spesso, oltre a smascherare eventuali stupidate, permettono di integrare ed approfondire gli argomenti trattati.

Sia l’articolo che il video sono interessanti, ma parlano di cose completamente diverse. Casaleggio dice che solo una minoranza degli internauti si esprime, scrive blogs, commenta messaggi come me adesso, diciamo il 10%, mentre tutti gli altri che semplicemente leggono sono influenzati da chi scrive. Quindi, dato che molti di noi attingono la maggior parte delle informazioni da internet (news, cosa compare, etc), questa minoranza che si esprime decide i trend per tutti, che prodotti funzionano e quali no, etc. Devo dire che era cosi’ anche prima di internet. Alcuni nella cerchia delle conoscenze si sono sempre espressi con piu’ convinzione e semplicemente parlano di piu’ di altri, e influenzano di piu’ gli altri.

L’articolo invece parla piu’ in generale di pochissimi (molto meno del 10%) leader per lo piu’ politici che hanno la possibilita’ di parlare in pubblico di fronte ad una grande platea e hanno un particolare prestigio. Leader politici, scienziati, etc. Loro possono far cambiare opinione a delle masse usando i trucchi descritti nel testo.

Quindi gli influencer di Casaleggio sono troppi per essere influenzabili da qualcuno. Forse l’articolista voleva insinuare che Casaleggio controlla migliaia di influencer, che sarebbero i grillini, io quali controllano noi. Ma io non lo credo. I grillini ci sono perche’ la nostra classe politica fa schifo, e tutti la vogliono mandare a casa. Se poi i grillini, una volta mandati a casa questi qui, fara’ meglio o sfascera’ tutto, be’, e’ una domanda che si pongono in molti. Io una risposta non ce l’ho, ma so che siamo tutti ben consapevoli di quello che sta accadendo… nessuno ci ipnotizza. Al massimo non siamo informati di tante porcate sotterranee che accadono in politica!

Non hai capito niente! Casaleggio non controlla gli influencers, ma li stipendia per far portare acqua ai suoi prodotti commerciali! I grillini sono il gregge acritico “influenzato” dagli influencers i quali sono trattati come merce essi stessi…

Esempio…quando IDV era cliente di Casaleggio (per milioni di euro) i grillini erano spinti a votare Idv dagli influencers di Casaleggio (Grillo elogiava Di Pietro e lo chiamava kriptonite in quanto unico, a suo dire, capace di blandire berlusconi)

Quando Di Pietro ha rotto il contratto Grillo&Casaleggio si sono rimangiati le proprie intenzioni di non entrare in politica, hanno fondato un partito-azienda e fanno dichiarazioni ondivaghe su tutti i temi di rilievo per accalappiare quante più persone possibili…

Tanto ondivaghe che, altro esempio, hanno fatto inversione ad U sull’anticlericalismo (tornando ad essere servi dei preti) ed i grillini nemmeno se ne sono accorti!

Ti faccio adesso una domanda, ti sei accorto che il M5s riconoscerà tutti i privilegi alla chiesa come da NON statuto e NON programma? Secondo te perché? Perchè Grillo& Casaleggio hanno fatturato alla chiesa “l’influenza” che avevano sui grillini per farli tornare “buoni cristiani” e (cit. dello stesso beppe grillo al teatro smeraldo il giorno della nascita del m5s) “andare a messa dal prete paolo farinella!

Ma che stupidaggini dici…. Farinella è uno dei preti più lontani dal vaticano, bastava andare a dare uno scorsa a quello che dice e scrive da sempre per evitare queste figure da idiota. Dai di “pecore” agli altri e non ti accorgi di quanto sei tu che ti sei fatto influenzare da quello che i giornali, le tv, i partiti con i loro apparati formati da decine di agenzie e spin stanno facendo circolare. Tutti che fanno l’ analisi del messaggio e dell’ azione di grillo ma nessuno che invece analizzi la reazione mediatica del “sistema”, del regimetto. I fatti sono quelli del consigliere del Lazio che si “beve” i nostri soldi, analizzami quello se ce la fai….

beh, sono accuse gravi, addirittura Casaleggio stipendierebbe degli influencers per usarli a favore o contro questo o quel partito politico a seconda che lo paghino per i suoi lui o no… qualche prova? o almeno indizio? qualche inchiesta giornalistica a riguardo?

Non riesco a trovar riferimenti alla chiesa nel programma o nel non statuto….

Giroma 21 ora fa

Nella “” Rete oltre agli Influencer devono seguire i “”Fattisss Realisss !

Margo32 21 ora fa

Ripetete una bugia cento, mille, un milione di volte e diventerà una verità.
Goebbels

(Modificato dall’autore 21 ora fa)

“Goebbels è vivo e vegeto” è una bugia; quante volte va ripetuta perché Goebbels risorga? 🙂

E’ sempre tra noi. Solo che usa altri nomi.

Giusto ma vale per tutti, non solo per “noi”.

Le parole del nazi riassumono implicitamente una conseguenza della teoria della verità come relazione di coerenza tra un insieme di credenze, in quanto la “ripetizione” della bugia è una specie di “segno” per la sua verità. “La verità per essere verità, deve essere vera di qualcosa, e questo qualcosa non è la verità” (Bradley, 1914). Quindi se le parole di Goebbels vogliono essere usate in modo strumentale per i propri fini, tali “nomi” devono sapere che non funzionano né con la teoria della verità come corrispondenza ai fatti (secondo Russell, la coerenza non è in grado di distinguere la verità da un racconto di fate) né soddisfano il criterio di adeguatezza materiale della teoria semantica di Tarski, né, al limite, rispondono alla domanda dei pragmatisti su quale sia in termini di utilità la differenza tra accettare una bugia per verità oppure no. Così poi s’inventano situazioni che fanno la felicità del cosiddetto “teorico del complotto”…

Kenny Craig 23 ora fa

Secondo me l’autrice del pezzo si e’ lasciata influenzare da Herbert Alexander Simon… 🙂

– Riot+- 23 ora fa

Succede che l’apparente contraddizione tra il punto 1) della parte riguardante le ricerche delle neuroscienze sul nostro cervello con il punto 1) delle ricerche di Simon, almeno per quanto concerne la teoria dell’informazione, getta luce su come operano gli “influencers”. Poiché il teorema di Shannon dice che più un messaggio è meno ridondante, cioè è più stringato, più la comunicazione arriva in modo non prevedibile, nessun messaggio stringato in cui non si perda informazione rispetto a quello che vuole comunicare può semplificare tutti i messaggi. Dunque non si capisce quale sarebbe il senso di complicare i messaggi ai fini del consenso o dell'”influenza” se poi il cervello non è in grado di elaborare tutti quei dati. In conclusione gli “influencers” li rendono ridondandi proprio per farli capire, altrimenti come si aspetterebbero che la gente capisca che ci sono leaders su cui puntare?

HO SOLO UNA RISPOSTA: “NUOVO?!?!”

zabriski 1 giorno fa

La cosa veramente interessante è che, tra le righe, si legge un preciso retropensiero, sarebbe a dire: ” Se con la tv, che pure sembrava all’inizio un’espansione della conoscenza collettiva, un mezzo per favorire un”informazione più universale etc.., se con la tv, ripeto, ci hanno fottuti, quanto ci metteranno a fotterci anche con internet? E non dico chi lo farà e non so come, ma senza sognarsi sette e grandi fratelli, semplicemente perché il potere c’è e tende a preservarsi esso stesso così com’è. Se poi pensiamo che il potere è spesso corrotto e mafioso in molte sue parti e anche parecchio egoista significa solo che di informers, o delle loro caricature, si riempirà il web, non so con quali risultati. Per ora c’è di nuovo che il web non appartiene a un tycon qualunque, ma ha di suo una base interattiva, cioè ad azione corrisponde reazione uguale e contraria.

Quando uno è costretto agli straordinari per pagare la connessione Internet, il canone TV e la parabola, quello è già fottuto. Quindi l’idea di spengere tutte queste cose va messa in preventivo per non dargli troppa importanza.

tiberiob 1 giorno fa

quando si fanno dei ragionamenti bisogna partire da premesse certe, è vero che i partiti hanno sprecato milioni di soldi pubblici, che non vogliono rinunciare al vitalizio, che si oppongono alla riduzione del compenso parlamentare, che sono corrotti, mi sembra che questi casi abbiano avuto un andamento esponenziale, allora da queste premesse è corretto dedurre che vanno sostituiti con qualcos’altro e che questo qualcosa di nuovo oggi in Italia è il movimento di Grillo; se non si accettano le precedenti premesse considerate vere allora è anche possibile dedurre che è meglio votare i partiti tradizionali con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, la Bancarotta

a cura di Giancarlo Sartoretto

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