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3 – IL PIRATA INFORMATICO E’ UN PARASSITA O SOLO UN OPPORTUNISTA?

2 Gennaio 2013

IL PIRATA INFORMATICO E’ SOLO UNO CHE NON VUOLE PAGARE DA BRAVO PARASSITA E OPPORTUNISTA, qualcuno ci mette dentro anche la condivisione ma per coprirsi.

E’ interessante questa intervista sul PIRATA INFORMATICO perché delinea una realtà diffusa: il web rappresenta una tecnologia rivoluzionaria al punto tale che socializza dei contenuti a gratis quasi presagendo un futuro in cui la tecnologia distrugge l’Economia Capitalista.

Qui si tratta di canzoni, giochi, film, libri,  tutto ciò che riguarda l’arte e la creatività umana che possono  essere piratati, estorti con un pò di dimestichezza tecnologica: perchè pagare – dice il nostro pirata – se hai tutto gratis?

Noi abbiamo lanciato nel 2004 il progetto NECHE per dare una prospettiva al cinema indipendente, quello che era penalizzato per le sale stracolme di film Usa & Getta che vengono montati e smontati ad una velocità supersonica. Abbiamo messo in rete un nostro film, L’Appuntamento, che non riusciva a trovare una distribuzione in sala insieme a tanti altri prodotti indipendenti, a un prezzo di € 3 euro in videostreaming (si guardava senza scaricarlo, si scaricava solo una scheda informativa) via via diminuito a 2 e a 1 euro, ma non c’era nessuna flessibilità di domanda, potevi metterli  a 3 euro o 1 euro, la gente proprio non reagiva, era collocata in una zona di indifferenza del prezzo. Incuriosito, era il 2009  incominciai a fare un’indagine su Google, il nostro sito che si manteneva sempre sulle prime pagine improvvisamente era scomparso, quando cliccavo “cinema on line” o “cinema in streaming” comparivano un sacco di siti che attraverso link trasmettevano film gratis a iosa anche quelli non ancora usciti, tutto sembrava passare attraverso il sito MEGAVIDEO MA CE N’ERANO ALCHE ALTRI ALTERNATIVI. Era arrivato il tempo del parassita. Su 100 siti che avevo analizzato almeno 90 erano illegali, è chiaro quindi che non ci poteva essere mercato (seppure residuale rispetto alla sala) perchè era tutto DONATO. E a caval donato non si guarda in bocca, se il film ad es. non si vedeva bene e aveva qualche difetto, quindi  al film donato  anche se non è tecnicamente perfetto dà un senso di piacere non pagarlo.

In questa situazione chi soffre di più è il cinema indipendente che non riesce proprio a ripagarsi dalle spese che sostiene e quindi in questo  deprimente contesto è destinato a fallire…a meno che….(lo diremo prossimamente)

giancarlo sartoretto

 

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