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1 – COMUNICATO STAMPA – L’ANICA FELICE PER IL DECRETO CULTURA

4 Ottobre 2013

 COMUNICATO STAMPA

L’ANICA con un comunicato è felice per la conversione in legge del Decreto Cultura

“Pur in giornate politicamente difficili, il Parlamento ha convertito in legge il Decreto Cultura, proposto e fortemente sostenuto dal ministro Bray.

Il presidente Letta ha sottolineato, nel suo importante discorso, il ruolo della cultura per lo sviluppo del Paese.

Di questa nuova sensibilità e consapevolezza siamo felici come italiani e come imprenditori dell’industria di produzione audiovisiva”.

Con queste parole Riccardo Tozzi, presidente dell’ANICA ha accolto la notizia dell’approvazione del provvedimento che include norme anche sull’audiovisivo.

Angelo Barbagallo, presidente dei produttori, ha commentato: “la stabilizzazione del tax credit per il cinema, la sua estensione all’audiovisivo e l’accoglimento della definizione europea di produttore indipendente, sono elementi di grande importanza per la nostra industria e indicano per la prima volta la presenza di una più ampia visione.

Di questo ringraziamo il ministro Bray e il presidente Letta”.

03/10/13

DESCRIZIONE E COMMENTO:  D.L. 91/13 è convertito in legge con molte modifiche, vediamo le più significative.

All’ art.1 che riguarda Pompei, la Reggia di Caserta e il Polo Museale di Napoli e altri provvedimenti della Regione Campania, si aggiunge definendo meglio il direttore generale di progetto e i soldi che deve prendere (non devono superare i 100.000 euro lordi). Le donazioni superiori a 1000 euro devono essere effettuate tramite bonifico bancario per via della tracciabilità.

L’art. 2 del Decreto parla dell’inventariazione e digitalizzazione del Patrimonio Culturale Italiano che coinvolge 500 giovani da assumere. E’ aggiunto il 2-bis che modifica il Codice dei beni culturali e del paesaggio, il Comune deve individuare appositi locali da adibire ad attività artigianali come espressione dell’identità culturale collettiva, con lo scopo appunto di preservare le aree di valore culturale.

L’art. 3 si ferma ad analizzare le disposizioni finanziarie per garantire la regolare apertura al pubblico degli istituti e luoghi di cultura. Nelle modifiche dopo l’art. 3 abbiamo il 3-bis per l’organizzazione del Forum Unesco per cui si autorizza la spesa di € 400.000,00, poi il 3-ter dove si parla della riqualificazione e valorizzazione dei siti italiani inseriti nella lista “patrimonio mondiale” sotto la tutela dell’Unesco e poi l’art. 3-quarter che concerne l’autorizzazione paesaggistica e il 3-quinques, la qualifica di restauratore, si va dal palo alla frasca, ma sono i centri di interesse lobbystico – culturale anche attraverso i partiti per chiedere riconoscimenti e prebende, ecco perchè si ha sempre paura che il decreto venga stravolto.

L’art. 4 ha a che vedere con le opere rappresentate senza scopo di lucro nelle Biblioteche, nella Legge si aggiunge il 4-bis che riguarda il decoro dei complessi monumentali e modifica norme del Codice di cui sopra e infine l’art. 4-ter che riconosce il valore storico e culturale del carnevale (ma va’).

L’art. 5 riguarda il finanziamento dei Nuovi Uffizi e del Museo della Shoah di Ferrara. Si aggiungono le spese per i restauri del Mausoleo di Augusto e altri stanziamenti a tutela dei beni culturali che presentano grandi rischi di deterioramento, abbiamo il 5-bis col contributo in favore del Centro Pio Rajna di Roma (500.000,00) il 5-ter garantisce il funzionamento del Museo Tattile statale “Omero” altri 500 mila per 3 anni e il 5-quarter riguarda i siti UNESCO di Ragusa (100.000,00 euro per tre anni)

L’art. 6 si occupa dei Centri di Produzione dell’Arte Contemporanea, si aggiungono i beni locati a cooperative di artisti per un canone simbolico, ci sono anche i beni confiscati alla Mafia, è stato aggiunto il comma 5-bis che dà 5 milioni alla Fondazione MAXXI.

Al successivo Capo II° si considerano finalmente le disposizioni urgenti per il rilancio del cinema, per le attività musicali e lo Spettacolo dal Vivo.

L’art. 7 considera la musica di giovani artisti e compositori emergenti escludendo le demo autoprodotte e il comma 8-bis che modifica il Testo Unico Leggi di pubblica sicurezza riguardo agli eventi, con un massimo di 200 partecipanti, si dice che non occorre più la licenza.

L’art. 8 è stato completamente riscritto, Nel testo vecchio  c’erano le disposizioni urgenti per il settore cinematografico del decreto: al comma 2 si parlava di 45 milioni (di integrazione)  (Tax Credit) per l’anno 2014 e 90 milioni a decorrere dal 2015, SALVO AUTORIZZAZIONE EUROPEA, perché se la Commissione Cee dice NISBA non si può far niente, ipotesi però remota visto che ha già approvato una prima tranche di Tax Credit nei tre anni precedenti. In sede di conversione in legge il tax credit si alza da 90 milioni a 110 milioni di euro che si estende ai produttori indipendenti e al successivo art. 15 sono definite le coperture

L’art. 9 riguarda il sistema di contribuzione pubblica allo spettacolo dal vivo e al cinema (non si paga più il bollo per le domande di revisione cinematografica) si sono aggiunti incentivi ad attività circensi senza animali.

L’art. 10 fa riferimento ai teatri, ed è l’unico che rimane invariato

L’art. 11 tratta le Fondazioni Lirico-Sinfoniche, nelle modifiche al decreto si parla di risanamento e degli interessi anatocistici sugli affidamenti concessi dalle banche, se cioè le stesse ci hanno mangiato sopra.

Al Capo III° ci sono le disposizioni urgenti PER ASSICURARE EFFICIENTI RISORSE AL SISTEMA DEI BENI, DELLE ATTIVITA’ CULTURALI. l’art 12 per facilitare le donazioni dei privati, che aumentano del doppio rispetto al decreto (da 5.000,00 euro a 10.000,00)

L’art. 13 disciplina gli organismi collegiali, è confermato che le varie commissioni presenti non pigliano alcun compenso.

L’art. 14 parla di oli lubrificanti, alcolici e  tabacchi per il cinema, cioè sarebbero le accise che vengono aumentate.

L’art. 15 ci fa vedere le coperture. Rispetto al Decreto Cultura le spese sono aumentate per l’intervento delle modifiche apportate dai gruppi di interesse, anche di parecchi milioni, i 90 milioni del Tax Credit per il cinema sono stati aumentati a 110 milioni l’anno per questo è e altre spese si aumenta l’accisa di cui all’art. 14 comma 2 di 8 milioni e ancora di 20 milioni che saranno coperti con le maggiori entrate previste dall’art. 14 commi 1,2,3. che sono le tasse sui lubrificanti e Accisa su alcool e tabacchi. Il comma 1 riguarda i lubrificanti, il comma 2 la birra (della serie beviamoci una birra per la cultura) e infine il comma 3 riguarda il fumo. Dal primo gennaio 2014 il prelievo fiscale sulle sigarette deve assicurare maggiori entrate pari a 50 milioni di euro (nessuna copertura derivante dai risparmi del finanziamento alla politica per la cultura) cmq meglio che il fumo vada in cultura che la cultura vada in fumo.

Infine c’è la chiusura cn le norme transitorie e le sottoscrizioni del Decreto Legge a mo di saluto finale.

GIANCARLO SARTORETTO

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