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CONCLUSIONI CATASTROFICHE: LA LEGGE CINEMA C’E’ DAL 3.11.2016 SOLO SULLA CARTA.

6 Novembre 2016

Questa è una legge Assetto più astratta con un quantum di assoluto difetto, aggiungiamo i Decreti Attuativi, i DPCM, i Delegati, i Legislativi, i Regolamenti, le Circolari, insomma più di 50 provvedimenti ulteriori, cosa ne viene fuori: un castello di norme e normette per disciplinare un settore che ha bisogno solo di due o tre cosette. E’ un Disegno di Legge squilibrato in profondità, patologico quindi e chi ne parla bene è sulla stessa linea d’onda.
Analizziamo il testo approvato al Senato alla Commissione 7° in sede delirante, (testo Senato) cioè con altri emendamenti che sono stati messi ai voti dopo che ulteriori emendamenti erano stati approvati in sede deferente. In questa fase quelli dell’opposizione sono stati respinti, perché il Governo e dietro a lui chi ha interesse, ha un ordine di legge prefigurato sugli interessi di pochi (Anica, Madia &C.) e non la vuole stravolgere e può accettare solo qualche miglioramento innocuo.
Una legge di settore è funzionale all’economia di settore, però il Governo ha inteso più che migliorare l’economia di settore come dovrebbe essere di ogni legge funzionale, a creare una specie di Testo Unico Nuovo. Di questo però non c’era assolutamente bisogno, bastava mettere insieme tutta la normativa precedente, occorrevano cioè poche norme e funzionali, invece il legislatore è pervaso da una megalomania OPERATIVA in maniera da apparire come un grande riformatore, ecco allora questi 50 e più decreti di tutti i tipi, a cui seguiranno regolamenti, circolari, per formare un sistema elefantiaco che alla fine partorirà il solito topolino, e questi grandi riformatori rischiano di passare per grandi deformatori .
Si può fare un a legge di sistema con + 50 decreti + i Regolamenti + le circolari. Sarà un caos interpretativo. E’ da 50 anni che manca una legge, affermano gli eterni capi di queste associazioni. O forse sono loro che da 50 anni stanno li, nelle istituzioni del cinema, senza che ci sia vero ricambio, o un minimo di rotazione, si è aggiunto pure Rutelli della vecchia guardia, rappresentano non le categorie ma loro stessi, come possiamo pensare che Rutelli possa fare qualcosa di innovativo nel cinema?
Povera Anica, analitica e mantica sei così stantica che per fare cinema hai bisogno di una “politica mafiositica” ovvero paralitica.
Con questa legge i soldi verranno dati automaticamente (ripeto) a chi già incassa (e quindi paradossalmente non ne avrebbero bisogno).
Non si riconosce concretamente nessun pluralismo espressivo (solo chiacchiere nel DdL), non si parla di sperimentazione, di linguaggi, di mantenere un alto profilo culturale nel cinema.
E’ incredibile come ogni provvedimento legislativo che vuole difendere il mercato non sapendo tradurre adeguatamente i meccanismo del mercato si trasforma in IDEOLOGIA DEL MERCATO che nel medio e lungo periodo significa aumento della burocrazia.
L’unica cosa che si salva sono il provvedimento per le sale storiche, il divieto di modificarle a livello d’uso, la possibilità di ottenere il Tax Credit x l’adeguamento tecnologico…ecco, e poi basta. Artt.8-26
E’ certo che i funzionari del Mibact a cominciare da Borelli dovranno fare un sacco di lavoro straordinario anche di notte.
Le imprese di produzione cinematografica attuali sono 4338, dopo questa legge “visionaria” del grande Franceschini scenderanno a meno di 1000 alla fine SOLO 100 SI SPARTIRANNO IL BOTTINO.
Alla Camera poi nessuno ha detto più niente, neanche uno straccio di intervento e la legge è passata sotto silenzio. Amen
Gian Sart

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