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1 – I COCCI NEL CINEMA

13 Maggio 2013

FINANZIA UN FILM VINCI UNA CASA

 

I COCCI (COMMISSIONE CULTURA COMUNISTI ITALIANI) INTRODUZIONE AL DISCORSO SULLA PRODUZIONE INDIPENDENTE

 

Questo era un documento del ’99 che un gruppo di autori cinematografici, tra cui il sottoscritto, avevano cercato di portare all’attenzione della Commissione Cultura del Parlamento per il tramite del PDCI, ma l’operazione non e’ riuscita, i problemi sono sempre gli stessi, le varie associazioni degli autori in questi anni non hanno fatto un beneamato cavolo, sono state fallimentari e la situazione è notevolmente peggiorata, molti autori indipendenti hanno dovuto chiudere la loro piccola società o si trovano in difficoltà col credito bancario, perchè la politica di settore non deve essere dominata dall’inciucio e dal mefitico gioco delle parti. Il cinema indipedente in cocci.

cocci cocci cocci cocci cocci

 

Sono anni e anni, dal dopo guerra che viviamo e sopportiamo la colonizzazione americana, ed oggi più che mai con la globalizzazione imperante la cultura americana fa da padrona. Eppure non vogliamo solo schierarci contro, sarebbe troppo facile.

Vogliamo invece chiederci e chiedervi perché l’Italia di fine millennio vive in ogni campo culturale, ormai solo sul passato?

Sarà vero che non ci sono più talenti e pensatori? Se non qualche raro esempio emerso più per caso fortuito o meno che sia.

Proprio in questi giorni si è svolta la Fiera del libro, ma a parte i classici e sempre quei rari casi, chi viene oggi pubblicato deve aver almeno ucciso la moglie, evirato l’amante o essere l’amante del presidente, così la casa editrice calcola in base alle apparizioni televisive del neo-scrittore quanti libri venderà.

Oggi viviamo nella società dello spettacolo, si giustifica l’operazione, altrimenti non si vende. Nessuno obbietta che l’immagine si crea, ed è tempo che lo si faccia sui contenuti sfatando l’ormai convinzione di massa che chi appare nei media, sia anche il migliore e perciò in grado di fare e dire il meglio in ogni campo.

Il dato più preoccupante è che la cultura del prodotto come ideologia omologante del mercato ha portato a trasformare gli artisti e gli intellettuali in uomini e donne in carriera sconvolgendo la regola fondamentale che entrambi hanno ragione di esistere se hanno ancora qualcosa di vivo da dire.

Assistiamo ad un progressivo impoverimento culturale dove una classe trasversale domina tutti i campi del sapere e dell’arte e si difende con tutte le proprie forze o meglio subdole alleanze dagli attacchi di possibili nuovi talenti.

Talenti che si possono trovare su scritti inediti, in piccoli teatri, su Cd fuori dal mercato e in sceneggiature che mai nessuno produrrà. E vogliamo proprio arrivare là, alla produzione indipendente.

COCCI Commissione Cultura Comunisti Italiani

giancarlo sartoretto

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