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4 – I PENSIERI DI UN VECCHIO PARCO

21 Dicembre 2013

CON una chiave umoristico-comica il protagonista- UN VECCHIO SAGGIO –  esplicita direttamente i suoi pensieri nei confronti delle persone che vede ogni giorni, tra le quali figurano anche le belle donne.

Essere un vecchio “parco” è solo la conseguenza dell’età perché io sono sempre stato parco nella vita e non sono mai stato vecchio, ho vissuto molto nei parchi, ma pensare che i miei pensieri potessero essere auto censurati mi fa un po’ d’impressione.

Cominciamo:Cos’è il pensiero quando si fonde con il buon umore e ti tira fuori un sacco di discorsi tendenti all’assurdo che riguardano anche le belle ragazze quando ti passano davanti al parco, mentre tu seduto bighelloni con la mente in cerca di qualcosa che ti possa piacere. Improvvisamente il tuo sguardo viene catturato da un paio di gambe che ti fanno vedere un avantreno di tutta qualità e che poi una volta passata la ragazza, ti vanno vedere quel culo espressivo che parla da solo il linguaggio dell’attrazione totale in cui noi poveri cristiani anche di cultura socialista, siamo sommersi, da quando cominciamo a compiere i fatidici 14 anni, eppure io sono parco, sono proprio parco, non sguaiato, la guardo con discrezione quella ragazzetta, ma lei se ne sta per conto suo chiusa da chi sa quali pensieri magari banali, magari eccessivi, guardo un uomo che mi fissa, sembra tanto stronzo, non mi chiederà mica per caso un’informazione?!

– Mi scusi, lei è pratico del posto?-

–  Con le dovute cautele, che vuole da me?

– Ssapere, ehm se qui si può diciamo pigghiare…

– E che ciò la faccia giusta io?

– Guardi come cammina quella, mi sembra una gazzella..

– Della pulizia che vuole che le dica, vuole che la maledica! Se si può scopare? E che ne so io, sono estraneo, non vede che sono vecchio, uomo da panchina oramai. O pensa che io sia un pappone, alla mia età se mi danno uno schiaffo prendo l’itterizia. Guardi caro giovane, giovane? Insomma proprio giovanissimo no, lei avrà 45 anni più o meno, ha proprio sbagliato persona alla grande, io ormai posso solo guardare, sono l’uomo che guarda, si figuri se io pappo, pappo (gonfia le mascelle alla Toto’, caro ex giovane sono finiti quei tempi…

– 42 sono gli anni miei, mi fa più vecchio, forse perché mi sto annoiando e il mio viso diventa talmente serio che non sono più io.

– Ma perché si è rivolto a me, scusi per curiosità, le sembro un vecchio porco?

– Oh quanto la fa lunga. L’ho chiesto a lei perché tra tutta questa gente qua lei mi sembra l’unico in grado di dire qualcosa sulla vita, sulla morte, sulla shoah, perché io lo so che lei in fondo in fondo è un ebreo, c’ha anche la faccia.

– Ho capito va, lei vuole dire che io sono un tipo ebbro, è vero sono un poeta, un poeta della “cassa peota”, sa cos’è la cassa peota? Non lo sa, un giorno glielo dirò…dicevo m’è sempre piaciuta la donna nel senso di figura femminile leggiadra, non so se mi capisce, penso di no, ma il fisico di una donna mi rappresenta lo spirituale dell’arte.

– Va bè ho capito lei vuole solo farmi perdere tempo mi parla di spirituale, io vogghio solo pigghià…

– Ah bè questa è una sintesi perfetta, dall’alto al basso verso la pancia e gli istinti, lo sapevo che lei è un saggio e quindi e quindi sa cosa vuol dire la vita e cosa vuole dire la gnosi.

– Io vorrei fareee capito, ma così me la mette in maniera tropo cruda e io la cosa la devo condire con giuste dosi, cmq permetta che mi sieda nella sua panchina in verità sono un povero cristo straniero in questo posto, solo, ma vedo che lei ne conosce di cose…

– Beh io conosco tanti linguaggi compreso quello del culo…ma tu sei uno che vuole pigghiare, ti parlo dell’alto della spiritualità e tu vuoi pigghiare, tu si che sei un porco vero…ma in fondo chi sono io per dirti che tu sei un porco! Dio!

giancarlo sartorettoVECCHIO VECCHIO VECCHIO VECCHIO VECCHIO VECCHIO VECCHIO VECCHIO VECCHIO VECCHIO VECCHIO

 

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