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3 – IL FILM “BENVENUTO PRESIDENTE” NON C’ENTRA NIENTE CON I GRILLINI

4 Aprile 2013

FINANZIA UN FILM VINCI UNA CASA

 

Se la commedia è carina e fa ridere in quanto film di cassetta ( a tratti e nei limiti) è cmq poco approfondita e quindi difficilmente esportabile, ci sono anche delle incongruenze di sceneggiatura che ne limitano la portata.

Se fosse stato Grillino, mi aspettavo – visto che Bisio (Il presidente degli italiani) – grazie alla sua spontaneità era riuscito ad avere un grande credito economico dal Brasile, fosse riconfermato alla grande come per dire che ci vuole un po’ di spontaneità, di ingenuità e di follia per uscire dalla crisi, niente di tutto questo, anzi viene fuori la soluzione grigia, burocratica: non può essere uno competente perché uno improvvisato non può avere pensiero, non ha mestiere, in definitiva- dico io – non è un mestierante o un professionista della politica al quale magari chiedere dei favori. La politica è un’altra cosa, ci vuole competenza e via bla…bla…bla…blaterando.

Dopo questi discorsi pieni d’acume viene fuori il solito panegirico, che il nuovo non può che essere insicuro, pericoloso, instabile: Beppe Grillo non è uno di noi, è arrogante e autoritario e per questa via non si combinerà mani niente o meglio tradotto, non si otterrà mai niente…di personale.

Questo sembra trasparire vedendo la pellicola.

Chi come uomo qualunque – si prosegue nella filippica poco lirica – non ha fatto qualche imbroglietto per sopravvivere magari aggirando le tasse, scagli la prima pietra. La classe politica riflette il Paese, se è corrotta è perché noi siamo internamente corrotti e lasciamo fare ai politici perché almeno sono competenti, CHE VUOL DIRE IN ALTRE PAROLE: SICCOME SIAMO DELLE MERDE LASCIAMO LA MERDA AL POTERE. E’ il solito impasto di scetticismo combinato col cinismo. Se in Germania un politico che ha copiato un compito trent’anni prima deve dimettersi (ma loro sono teutonici è tutta un’altra cultura) noi siamo talmente corrotti – al punto da sottrarci alla giustizia – che non possiamo vivere in una comunità con costoro (e allora è meglio andare fuori dall’Europa- aggiungo io).

La competenza in politica, che ossessivamente si ripetete smarronandoci all’infinito, è solo una favola, esiste l’esperienza perché si conoscono delle procedure istituzionali per averle già vissute, la competenza esiste nel lavoro che si fa ed è spesso un segmento specialistico di tutto un processo lavorativo o quando si diventa “tecnici” di un settore anche della politica (ma ce ne sono altri 50 di cui non sa niente come un qualsiasi cittadino) per il resto si possono avere solo delle idee più o meno approfondite, più o meno originali che si sviluppano dalla informazione e dalla sensibilità sulle cose e sulla società.

Certo che un discorso più arrogante, autoritario, anzi reazionario, ma anche gregario, burocratico, conformista è difficile immaginare, per ciò questa impostazione non dà al film quella spinta felice che fa spfilm film film film film film film film film film film film erare la gente

Insomma il film prende una “messa in piega” che lo fissa, lo congela, e sotto sotto la persona viene maltrattata: non ci deve essere un cambiamento, la classe politica che ci ha portato al fallimento è la migliore che c’è…

Con questi discorsi siamo veramente all’ultima spiaggia, poi non ci resterà che il mare dove affogare.

By giancarlo sartoretto

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