logo

Blog

1 – QUOTE O QUOTICINE CINEMA

21 Febbraio 2013

Si era parlato qualche giorno fa che le quote-QUOTICINE  del cinema italiano nelle televisioni a rilevanza nazionale e quindi non solo Rai, avrebbero risollevato le sorti del cinema nostrano a patto che il cinema dei poteri forti lasciasse un minimo di spazio anche al cinema indipendente che ha molto spesso una capacità di “verità” superiore rispetto ad un cinema di successo, però ci si mette di mezzo il PDL che cura gli interessi di Mediaset a proporre una gradualità di queste quote e un’ulteriore riduzione della percentuale, già di per sé minima (il3%).

Vincenzo Vita senatore del Pd parla di colpo di mano da parte della commissione cultura del Senato, a maggioranza PDL dello schema di decreto ministeriale sulla riserva di quote nella produzione e nella programmazione delle emittenti televisive, di opere cinematografiche di espressione originale italiana, da sempre al servizio del suo padrone e alla difesa di Mediaset.

Per ossequiare il suo padrone Mediaset che non vuole nessun tipo di vincolo, ecco che il PDL è contrario ad aiutare la cultura italiana, quella che Tozzi chiama una politica industriale per la cultura: “ un ventennio di degrado di tutti gli aspetti della vita sociale ha condotto l’Italia alla depressione economica e psicologica: La cultura è la principale risorsa potenziale per risollevare le energie del Paese. La sola in grado di generare al tempo stesso crescita economica e civile

Della cultura a Mediaset (diciamocela tutta) gliene può fregar di meno, certo vuole fare quello che vuole senza vincoli, in quanto la sua natura non è quella di TV PUBBLICA ma commerciale, però non la si può considerare solo quando fa comodo TV DI RILEVANZA NAZIONALE  perché esprime anche degli interessi pubblici, eppoi dovrebbe essere un discorso di buon senso dare la possibilità di produrre dei film indipendenti e non solo quelli di grande successo internazionale e questo per aiutare anche l’economia nazionale e aumentare i posti di lavoro nel settore della cultura.

Parole al vento perché a Mediaset non importa proprio niente di noi, visto che ha sempre esaltato il cinema americano esterofilo, preferisce piuttosto comprare i film Usa in pacchetti per poi fare certi giochetti che sappiamo tutti per i quali Berlusconi è finito sotto processo, anche se lui a sua discolpa ha detto che era un comportamento diffuso e che le stesse pratiche le faceva la Rai, quando comprava i film in America.

Ecco perché, sottolineo, non bisogna votare chi non ci considera, se non vogliamo darci una zappa elettrica sui piedi. Molti ci criticano che così siamo reazionari perché puntiamo ad una cultura identitaria, ma se l’alternativa è la cultura della pubblicità ovvero di contenuti tutti uguali in tutti i paesi del mondo che esaltano la mercificazione dei nostri sensi, tutto ciò rappresenta il fallimento della cultura è l’esaltazione della volgarità e della regressione, ma loro ti ridicono che la tv è commerciale e possono mettere i contenuti che vogliono, o cmq quelli che vanno per la maggiore, potrebbe essere però che anche il cinema indipendente può attrarre interesse se esprime dei problemi intorno ai quali c’è il rispecchiamento del pubblico.

Noi diciamo: proprio perché le tv di Berlusconi sono di rilevanza nazionale devono soggiacere a delle regole di concorrenza verso la Rai, forse è troppo difficile capirlo.

giancarlo sartoretto

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Indietro