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RED LAND – ROSSO D’ISTRIA

24 Novembre 2018

Ho visto il film RED LAND e l’ho trovato cinematograficamente ben fatto e ben curato nei particolari essendo in costume e quindi anche molto costoso, sembra un film di genere col criterio di amico-nemico che tanto funziona nel racconto cinematografico così come riducendo la complessità degli schieramenti in campo, in buono e cattivo, questa volta però sono i fascisti gli amici buoni e i comunisti titini i nemici cattivi, quindi il film diventa ideologico con toni melodrammatici accentuando la triste fine dei vari prigionieri italiani, tra cui Norma Cossetto, gettati nelle foibe, dopo essere stati uccisi ad uno ad uno, però delle foibe non se ne parla molto, giusto nel finale, trascurando un po’ il dramma personale della Cossetto, la cosa più importante era quella di dimostrare nei titoli di coda i 7000 morti infoibati, motivo per avere finanziamenti pubblici, senza ricordare che a qualche km da lì a Trieste nella risiera di San Saba altrettanti furono gassati ed erano per la maggior parte croati, sloveni e antifascisti italiani e molti titini. Insomma se si vede solo una parte e si nega l’altra come se non esistesse e quindi fosse giusto annullarla, si fa lo stesso errore che fanno gli avversari.

Per quanto riguarda gli Istriani il film fa capire che il loro destino era segnato in quanto fenomeno legato al fascismo che se fosse stato sconfitto ne avrebbe seguito le sorti così come negli anni 30 i fascisti avevano snazionalizzato i croati e gli sloveni, la vittoria dei comunisti titini avrebbe fatto il contrario, anche se c’è da dire che un certo numero di italiani rimase, soprattutto contadini ma dovette subire il cambio di nome e quindi secondo il film non potevano essere italiani. Si poteva creare una zona franca? Sin dagli antichi romani chi vince ha il potere di cambiare le cose, chi perde può solo mantenere la vita…se ci riesce. La guerra purtroppo per i vinti è questo e fa questo.

gIAN sART

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