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2 – SIAMO UOMINI O ANIMALI

26 Gennaio 2014

IO DISTINGUO gli uomini in evolutivi ed animalidi, i primi sono quelli che sviluppano una parte del cervello, la neocorteccia cerebrale e seguono l’evoluzione della specie anche se viene da chiedersi che specie di evoluzione c’è in certi momenti storici, comunque sono di solito progressisti se non altro come atteggiamento di comprensione, in cui il progresso diventa anche necessità storica,in vista del raggiungimento degli obiettivi minimi di sopravvivenza.

Gli altri invece rimangono animalidi perché deprivati di elementi progressivi , anzi nella loro vita tendono a regredire non confermando i livello di sviluppo mentale delle generazioni precedenti. Una società che dà la possibilità a questi esseri di moltiplicarsi è destinata a ripiegarsi su se stessa al punto tale di essere a rischio di estinzione piuttosto che di distinzione.

Ci deve venire in mente a questo proposito, di esseri animali che sono scomparsi, non sono sopravvissuti all’evoluzione della specie. Come i dinosauri, gli pterodattili e altri esseri e visto che l’uomo ha percorso uno sviluppo tale da modificare gli elementi della natura – ricordiamo che è l’unico animale a farlo – è logico che se NON continua questo sviluppo, questa evoluzione, distruggerà inevitabilmente la terra madre, senza nessuna alternativa di trovare altre terre, altri mondi possibili.

La maledizione umana è quella di aver intrapreso questo percorso di superamento della natura, l’uomo poteva rimanere animale e quindi subalterno alla natura, una scimmia come altre e non avrebbe mai dovuto superare culturalmente la sua dimensione istintuale, ma si dà il caso che invece abbia trovato un meccanismo di superamento della sua condizione animale pur rimanendo legato all’animalità , nella dialettica della natura è l’unico essere che possa distruggere il pianeta – ed è qui il punto – la sua maledizione, per poter sopravvivere non può’ più’ tirarsi indietro e tornare a fare l’animale annullando secoli di evoluzione, è invece obbligato ad evolversi percorrendo fino alla fine un tunnel che lo porterà alla luce secondo i dettami della sapienza alchemica, deve cioè continuare ad andare avanti imboccando giuste direzioni di marcia affidandosi anche all’istinto di sopravvivenza, quindi dovrà superare dei percorsi autodistruttivi, sviando da possibili pericoli.
Per non scomparire deve comprendere il suo percorso di salvezza e attraverso la sua intelligenza, capire in tempo i suoi errori di valutazione.

Basta una regressione diffusa perché le guerre “industriali” diventino una minaccia del futuro e lo sterminio un male assoluto.

by giancarlo sartoretto

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